La nostra storia

Schermata 2016-01-26 alle 09.01.12Quando otto anni fa il distaccamento del liceo Marconi è diventato ufficialmente il Quarto Liceo Scientifico, l’esiguo staff degli insegnanti – un collegio docenti che sembrava più un consiglio di classe – si è guardato negli occhi e si è chiesto : –E adesso? Che si fa ora?

Sì, perché fondare una scuola non è così
semplice.

Be’, intanto un preside l’avevamo. Non un reggente, ma un preside in carne e ossa, sempre presente, un vulcano di idee e iniziative.

Poi c’eravamo noi e i ragazzi, pochi ma buoni.

Cosa mancava? Darsi un nome, certo. Poi darsi una voce, per dire al mondo che esistevamo. Come Quarto Liceo della città, ancora senza una identità definita, ma c’eravamo.

Eccoci quindi tutti concordi, matematici e umanisti: – Bisogna fondare il Giornalino di istituto!-.

Così è nato il Quarto, in sordina, un giornalino da otto pagine timido ma deciso a farsi  sentire. Ad aprire  la sua strada, o meglio, a situarsi in mezzo a un crocevia di strade.

Redazione Crossmedial significa in fondo questo: un incrocio di persone, di voci, di linguaggi. Uno scambio continuo di idee, pensieri in divenire attraverso i vari media che il mondo dell’informazione offre.

E mentre il Quarto Liceo diventava il liceo Attilio Bertolucci, arricchendosi di docenti e studenti, riempiendo  spazi fisici e  dotandosi di strumenti e arredi, il giornalino di carta diffondeva la sua voce, narrando gli eventi, le esperienze, i pensieri dei ragazzi.index

La redazione si riuniva ogni giovedì, un panino veloce e via a lavorare.  Ogni ragazzo chiedeva in fondo di esprimersi sul terreno a lui più congeniale:  politica, sport, teatro, tecnologia, fotografia e riprese video. Oltre al trimestrale  di carta, c’era chi si occupava delle trasmissioni sulla radio  ABVOX,vinta attraverso un concorso regionale, e chi “postava” pezzi sul BLOG di istituto, che insieme alle  notizie flash  pubblicate su  Facebook documentavano quasi in tempo reale ogni evento o progetto del liceo. Ogni qualvolta  “Il Quarto” vinceva un concorso, benzina sul fuoco.
Intanto, man mano che si succedevano le generazioni e nuovi insegnanti partecipavano alla redazione, il layout cambiava, personalizzandosi. Dall’impostazione razionale dei primi anni a un restyling più artistico, quando sono arrivati i ragazzi del Liceo Musicale a dire la loro.

Due anni fa i vecchietti del circolo “Arci l’Indomita” – ogni giornale deve avere un bar all’angolo –  hanno visto nascere il LAB Magazine. Un gruppo di docenti fuori dalle righe, insieme a un programmatore geniale,  hanno raccolto l’eredità del Quarto e,  tra un fegatino e un tiramisù, hanno messo su carta da salumi, prima che ulcano latente di idee e intelligenza, pronto ad esplodere, come avremmo imparato da lì a poco.in rete, la pianificazione del nuovo giornale on line.

Un giornale scritto da tante ” mani” sulla piattaforGAZZ LABma, anche se gli incontri in plenaria con i ragazzi avvengono al Bertolucci, dove sono giornalisti e fotografi professionisti (Gabriele Balestrazzi ex caporedattore della Gazzetta di Parma on line, Luca Ponzi caporedattore in RAI, Marco Vasini, fotografo per Repubblica) a fare scuola di giornalismo. Perché, nell’epoca dei non-luoghi, incontrarsi in posti autentici  dà sapore al lavoro, e lo studio diventa studium, passione.

Il LAB Magazine è l’evoluzione più significativa della filosofia “crossmediale” che ha guidato la redazione fino ad oggi. In sé comprende tutti i linguaggi, perché ospita testi, foto, video, presentazioni digitali. Ha implementato il suo lato social, attraverso i canali Facebook e Instagram, più vicini e frequentati dagli studenti. Gira sugli smartphone, dove è facilmente scaricabile l’App.

Ma, al di là del formato,  il cuore della redazione sono sempre loro, i nostri giovani redattori in erba, con la loro curiosa impaziente voglia di narrare la loro vita e quella del Bertolucci, la loro scuola, nelle sue tre anime: Liceo Scientifico, Liceo Musicale, Liceo Sportivo.schermata-2018-01-11-alle-20-05-56

Una scuola che è diventata “grande” e che ora ha un’identità definita, anche se sa che il cambiamento è dietro l’angolo.  Come lo sa il suo giornale di istituto, che oggi, come allora, accoglie la sfida. On line, ovviamente.

Silvia Fontana