Se Steve Jobs fosse nato donna?

La nostra generazione non ha limiti grazie alla tecnologia: ci sembra di avere tutto sotto controllo semplicemente con la presenza del nostro smartphone, che ormai è in grado di fare qualsiasi cosa. Ma allora, se siamo tutti così all’avanguardia, perché attualmente vi sono 900000 posti vacanti nel settore della tecnologia?  I ragazzi, le ragazze,  sono interessati a studiare queste materie, o solo ad usufruirne?

Durante l’anno 2015/16 le ragazze si sono inscritte principalmente a scuole superiori ad indirizzo classico, artistico, linguistico, scienze umane; i ragazzi a scienze applicate ed istituti tecnici industriali. Per quanto riguarda il liceo scientifico le richieste invece sono quasi al pari.

Nel 2014 i laureati ad ingegneria e ad ingegneria informatica sono stati rispettivamente per l’80% e 90% uomini, benché il 60% dei laureati sia donna. Anche nelle lauree scientifiche gli uomini sono in numero maggiore: chi si laurea in questo tipo di studi ha una maggiore possibilità di impiego e nello stesso ambito lavorativo gli uomini hanno una retribuzione maggiore delle donne. Il motivo? Parrebbe perché sarebbero più portati a negoziarla.

Ovviamente una donna non si deve fermare di fronte a questi dati, né allo stereotipo di genere per il quale la figura femminile è colei che si occupa dei figli, delle casa e, nel caso in cui studiasse, si dedicherebbe a materie umanistiche.

Per esempio, Isis Anchalee è un’ingegnere che ha coinvolto tutte le donne della medesima professione a supportare la campagna #ILookLikeAnEngineer. La prima programmatrice fu una donna, la figlia di Lord Byron, Ada Lovelace, nata all’inizio dell’Ottocento; un altro esempio è Maryam Mirzakhani che ha vinto il Field Medal ( un importante riconoscimento matematico) anche se da bambina voleva fare la scrittrice.

E se Steve Jobs fosse nato donna, cosa sarebbe successo? Forse qualcuno si sarebbe opposto alla sua passione? Avrebbe frequentato l’officina con suo padre, secondo voi?

Lasciamo che le bambine scelgano autonomamente i giochi da fare, i libri da leggere, anche di argomento scientifico, non solo fate e principesse, ma lego, meccani, esperimenti chimici, esattamente come i loro compagni maschi.

Virginia Alberini, Alessia Alinovi, Giorgia Montis.

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